L'ALTRO ME - LA SCELTA

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L'ALTRO ME

 
L’altro giorno ho adocchiato una bicicletta che sembrava proprio lì a dirmi, prendimi… ma mi è andata male. All’improvviso, spunta fuori un tipo da un negozio, e mi fa: ehi!
 
Io ho mollato la bici e mi sono messo a correre, ma lui correva più di me, cazzo se correva! Me lo sono trovato subito addosso: mi ha afferrato per un braccio con una mano, e io sentivo carne e ossa sul punto di sbriciolarsi.
 
“Cosa volevi fare, eh, pidocchio?” ha gridato.
 
Io gli ho mollato un calcio e un pugno, ma lui li ha schivati senza scomporsi, poi mi ha sollevato di peso mentre io continuavo a dare pugni all’aria.
 
Allora ho sparato una bestemmia; quello si è messo a ridere e mi ha rimesso con i piedi per terra.
 
“Sei un pidocchio – ha detto di nuovo – un bulletto da quattro soldi. Però sei scattante e veloce. Quanti anni hai?”
 
Perché non lo mandi a fa’ in culo, mi ripetevo. Mandalo a fa’ in culo. Invece ho risposto:
 
“Sedici. Quasi.”
 
Lui si è fatto serio:
 
“Come ti chiami?”
 
“Tore”
 
“Ok, Tore, se vuoi fare sul serio e non perderti in cazzate, presentati qui domani”, e mi ha infilato un biglietto in tasca. Poi mi ha mollato lì, e dopo un attimo mi sfrecciava davanti sulla bici senza neanche guardarmi. Io ho preso il biglietto dalla tasca per dare un’occhiata prima di buttarlo: era l’indirizzo di una palestra per pugili.
 
Che idea balorda! Quello s’è bevuto il cervello se crede che vada a farmi massacrare di botte!
 
Il giorno dopo ero là. Quel tale è uno degli allenatori. Mi ha solo detto: sta a guardare e poi mi dirai cosa ne pensi. Cosa ne penso.
 
In quella palestra, mentre guardavo gli altri allenarsi, ho sentito qualcosa dentro che non avevo mai nemmeno immaginato. Avrei dato qualsiasi cosa per essere anch’io su quel ring.
 
Cosa ne penso? Che mi piace. Mi piace davvero. Che è quello che voglio fare, ma non lo sapevo. Io lo sento che fa per me.
 
E quello: con la scuola come sei messo? Male, sono messo male. Ma chi se ne fotte della scuola?
 
Allora non hai capito, dice lui, questa Società vuole gente seria: se la scuola va a puttane, niente pugilato. Afferrato il concetto?
 
Cazzo. Arriva uno che manco conosci e butta all’aria tutto quello che sei. Di certo non sono un cagasotto, e te lo dimostro che ce l’ho le palle.
 
Non ho paura di accettare una sfida. Scommettiamo che ce la faccio?



Le idee di Graziella Percivale "Valez"
Punto di vista
Possibilmente scomparire
Ma non è il mio posto
 
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